Fontanella neonato : quando si chiude?

La fontanella del neonato

La fontanella del neonato non è altro che una piccola fossetta situata nella parte superiore della fronte, un elemento fondamentale per la corretta crescita e sviluppo del bimbo e che è accompagnata da altre cinque fontanelle poste una sull’occipite e da altre quattro all’altezza delle tempie e nella parte superiore dell’occipite.

Si tratta di zone formate da una membrana fibrosa e presenti nel punto in cui si congiungono le ossa del cranio rendendo la testa del neonato piuttosto elastica ma anche delicata. Grazie alle fontanelle il cervello che aumenta di volume con il passare del tempo, può crescere liberamente oltre al fatto che queste garantiscono l’uniformità della pressione sanguigna.

La fontanella anteriore ossia la più grande è chiamata bregmatica o maggiore e presenta una forma di rombo o diamante mentre sopra la nuca si trova quella più piccola a forma di triangolo detta lambdoidea o minore.

In genere quando il bimbo piange la fontanella tende a sollevarsi e abbassarsi, inoltre se viene poggiata la mano si possono avvertire i battiti del cuore.

Naturalmente sono tutte cose normali che non devono allarmare il genitore e anche nel caso in cui il neonato subisca un colpo alla testa occorre tenere conto che l’elasticità delle ossa craniche permette una riduzione delle eventuali conseguenze e complicazioni.

Bisogna tener presente poi che toccare la fontanella non genera dolore al piccolo e perciò è possibile lavarlo e vestirlo con estrema tranquillità.

Quando si chiudono le fontanelle

La chiusura della fontanella rappresenta una fase importante per lo sviluppo del neonato infatti se avviene precocemente potrebbe indicare la presenza di una malattia congenita mentre se giunge in ritardo è un possibile sintomo di qualche difficoltà nel processo di ossificazione. Nel caso in cui la fontanella si chiuda troppo presto esiste il pericolo che si sviluppi una patologia detta craniostenosi ossia un’incapacità del cervello di espandersi adeguatamente e per la quale si rende necessario un intervento chirurgico.

Qualora invece avvenga un ritardo nella chiusura ci potrebbero essere carenze di vitamina D o lo sviluppo di malattie come l’idrocefalia o il rachitismo. Il tempo previsto per la chiusura delle fontanelle va per quella anteriore tra i 9 e i 18 mesi mentre generalmente quella posteriore sparisce molto prima ossia entro i tre mesi di vita. Prima che si chiuda è molto utile osservare lo stato della fontanella infatti se presenta eccessivo gonfiore può segnalare un’eccessiva pressione intracranica specie se si accompagnano stati di malessere e febbre occorre fare attenzione al pericolo di meningite.

Può capitare poi che la fontanella sia troppo abbassata indicando un possibile stato di disidratazione del bimbo causata dalla febbre o dal caldo. Una delle cautele che consente una regolare chiusura delle fontanelle è quella di sostenere sempre la testa del bimbo ponendo una mano dietro la nuca in quanto se si presta attenzione nel sollevarlo o tenerlo in braccio si evitano traumi a livello occipitale e urti con superfici dure.

Occorre sottolineare che il tempo di chiusura delle fontanelle varia da bambino a bambino a seconda della corporatura e del peso alla nascita quindi è sempre opportuno monitorare questo processo durante le varie visite pediatriche.

Si può comunque proteggere la testa del bimbo usando dei cappellini paracolpi e spazzole morbide possibilmente composte da setole di lana.